L’oreficeria è quella raffinata arte della lavorazione dell’oro e di altri metalli preziosi, come l’argento e il platino, al fine di ottenere oggetti artistici (gioielli, oggetti d’ornamento, d’arredamento o di culto). L’arte orafa è strettamente correlata con la gioielleria, che utilizza pietre preziose per la produzione dei manufatti. Si tratta di una tecnica con origini antichissime, differenziatasi e perfezionatasi nel corso dei secoli. Ogni periodo storico ci ha infatti lasciato manufatti sublimi e di inestimabile valore, e il nostro Paese può vantare una lunga tradizione in questo settore. Nei corsi di oreficeria e gioielleria si impara a lavorare oro, argento e platino per fini professionali, studiando e applicando le varie tecniche esistenti.
La lavorazione dell’oro
L’oro, indistruttibile e malleabile, fu in passato uno dei primi metalli a essere lavorato, e le tecniche applicate ai giorni nostri non si discostano più di tanto da quelle antiche. Continuano a distinguersi in cesello, stampo, sbalzo, filigrana, baccellatura ecc.
La lavorazione dei gioielli si divide in tre parti: preparazione del metallo, riproduzione degli oggetti e rifinitura.
La preparazione del metallo comprende la fusione, il getto e la laminazione.
La fusione, per la quale si utilizzano principalmente forni a induzione elettrica, si compie in crogioli di terra refrattaria o grafite, aggiungendo ai metalli del borace come materiale fondente. La lega fusa viene quindi versata nelle staffe di ferro, preventivamente riscaldate e ingrassate. In seguito i lingotti, dopo opportuni trattamenti di ricottura, passano ai vari laminatoi.
Gli oggetti d’oro possono essere lavorati a mano, partendo dai fogli o dai fili, con gli stampi o con la lima, la sega e i bulini. Ma, nel corso del XX secolo, ha preso sempre più piede la tendenza a realizzare molti gioielli utilizzando vari tipi di macchinari.
Anche la rifinitura si suddivide in tre operazioni: imbianchimento, polimento e coloritura.
L’imbianchimento consiste nel togliere l’ossido dalla superficie dell’oggetto. Il polimento serve a eliminare i segni lasciati dagli utensili e a lucidare il gioiello. La coloritura ridona al prodotto il vero colore dell’oro o dell’argento, perduto a causa della presenza del rame.
Cosa rende la lavorazione dell’oro unica nel suo genere, in definitiva? Sicuramente le qualità intrinseche di questo metallo, quali l’indiscutibile bellezza, la duttilità, l’inalterabilità.
L’abilità nel valorizzare queste caratteristiche è il motivo per cui ancora oggi l’artigianato italiano si distingue nel campo dell’oreficeria.
Diventare orafo con i corsi di oreficeria e gioielleria
Come è facile immaginare, per apprendere questa preziosissima arte è necessario compiere un lungo percorso di formazione, frequentando un’apposita scuola di artigianato e manifattura. Se si ha la fortuna di conoscere un orafo rinomato nella propria città, sarà sicuramente d’aiuto iniziare il nostro apprendimento avvicinandoci alle sue tecniche di lavorazione, imparandone i segreti e informandoci sui grandi maestri orafi affermatisi nel corso della storia.
Ecco una selezione di alcuni corsi di oreficeria e gioielleria adatti a tutti coloro che vogliono intraprendere questa attività.
Corsi di oreficeria e gioielleria nel Lazio