Operare in ambito sanitario o assistenziale è una scelta di vita molto importante, che implica un’ampia preparazione teorica, ma, soprattutto, grandi abilità pratiche nel saper gestire anche le situazioni più critiche. Non si tratta solo di immagazzinare informazioni di carattere medico, psicologico o sociale, ma di inserirsi completamente in realtà spesso disagiate e difficili, riuscendo a salvaguardare la salute e l’equilibrio psicofisico dei propri assistiti.
La formazione professionale nel settore salute e assistenza
L’Operatore Socio Sanitario (OSS) è una figura riconosciuta a livello nazionale che può operare sia in strutture socio-assistenziali che in quelle di carattere sanitario, oltre che a livello domiciliare, svolgendo attività indirizzate a soddisfare i bisogni primari della persona e a favorirne il benessere e l’autonomia, in collaborazione con gli altri operatori dedicati all’assistenza sanitaria e di quella sociale. L’Operatore Socio Assistenziale (OSA) lavora invece all’interno di contesti sociali particolarmente critici, come centri di recupero per tossicodipendenti, centri per disabili ed extracomunitari, o in affiancamento a bambini e anziani che vivono in condizioni di disagio fisico e psicologico. L’età minima per frequentare un corso di formazione professionale per OSS è 18 anni: i corsi qui selezionati hanno la durata base di 1000 ore, di cui 450 di tirocinio, e danno anche la possibilità di ottenere la riqualifica da ausiliario socio-assistenziale (ASA).
L’assistente alla poltrona opera all’interno di strutture medico-odontoiatriche sia private che pubbliche, con mansioni relative all’accoglienza del paziente, al suo accompagnamento alla poltrona e alla relazione con la struttura durante tutta la cura, offrendo un tipo di supporto pratico, operativo, psicologico e relazionale. Si occupa inoltre della strumentazione dello studio, del suo riordino e della sterilizzazione e della preparazione per gli specifici interventi di volta in volta necessari. Il percorso formativo ha una durata complessiva di 1.000 ore, di cui 400 di tirocinio.
Invece, per chi ama relazionarsi con i bambini, è possibile intraprendere un percorso come assistente all’infanzia.
Per diventare puericultrice è necessario frequentare un corso professionale che fornisca le conoscenze adeguate in materia di anatomia e fisiologia, psicologia, legislazione sanitaria e della famiglia, primo soccorso in età pediatrica, puericultura, pedagogia, patologia neonatale e pediatrica, gravidanza e parto.
L’assistente all’infanzia si occupa di assistere e intrattenere i bambini presso strutture pubbliche o private, curandone lo sviluppo cognitivo, affettivo e sociale; opera nel campo dei servizi socio-ricreativi per l’infanzia, come ludoteche, baby parking, servizi integrativi al nido e alla scuola materna ecc.
Un ultimo genere di sostegno e assistenza è quello che riguarda l’attività del mediatore familiare, cui le coppie in crisi si rivolgono per ricevere un aiuto in vista dell’imminente separazione che andrà a minare i rapporti tra i membri della famiglia, soprattutto in presenza di bambini.
Sono tutte figure professionali che possiedono una preparazione molto approfondita tanto in campo sanitario quanto in quello psicologico e sociale; i corsi di formazione hanno proprio l’obiettivo di garantire conoscenze vaste e funzionali da applicare nella pratica sul campo.